Le persone
L’anagrafe di stato civile
Il primo passo per una ricerca genealogica, oltre alle memorie familiari che di solito si spingono fino ai bisnonni, è l’interrogazione dell’anagrafe comunale.
Questo lavoro oggi è semplificato di molto grazie al Portale Antenati: un progetto promosso da Family Search (braccio operativo della Genealogical Society of Utah, fondata nel 1894 dalla Chiesa di Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, detti colloquialmente mormoni) e supportato dal Ministero per i Beni Culturali.
Il portale offre gratuitamente la digitalizzazione degli Stati Civili di un gran numero di Comuni italiani per il periodo tra il 1866 ed il 1900.
Le ricerche con esito positivo sui Sirtoli sono mostrate con pallini rossi: si vede bene che vi è un nucleo attorno alla città di Bergamo ed una linea che finisce alla bassa bergamasca. A quanto risulta, sembra che questa linea sia successiva e quindi origini dalla città, ma ancora non è stato trovato il modo di collegare (e quindi determinare in senso cronologico) tutti gli alberi genealogici individuati.
Merita una menzione speciale il censimento che venne ordinato da Napoleone nel 1804: è estremamente accurato e permette di farsi un’idea delle condizioni economiche perché veniva riportata anche l’occupazione del capofamiglia.
Questo primo passo nelle ricerche è limitato dal fatto che lo Stato italiano è nato solo nel 1861: se si è fortunati, grazie al registro dei morti si possono avere informazioni su antenati nati alla fine del ‘700, ma non oltre.
Se si vuole risalire cronologicamente, è necessario accedere agli archivi parrocchiali.
Gli archivi parrocchiali
I registri parrocchiali divennero obbligatori, per effetto del concilio di Trento, nel 1563 per quanto riguarda battesimi e nozze e nel 1614 per i decessi.
Le parrocchie hanno solitamente cinque tipi di registri:
Battesimi | I bimbi venivano battezzati di norma il giorno dopo la nascita. Quando il parto era difficile e l’infante rischiava la vita, veniva battezzato in periculo mortis direttamente dalla levatrice, che però doveva avere l’autorizzazione del parroco. Questo registro fornisce l’informazione migliore sul cognome della persona, poiché l’informazione veniva fornita dai nonni o comunque dagli antenati ancora in vita. |
Cresime | Non sono stati utilizzati per le nostre ricerche. |
Matrimoni | Molto utili per la quantità di informazioni: l’atto
di matrimonio riportava i dati completi degli sposi e dei loro genitori.
Spesso era indicata anche la residenza e l’occupazione. Data la bassa mobilità delle persone, a volte c’era un certo grado di consanguineità tra i promessi sposi, che richiedeva una apposita dispensa vescovile. |
Decessi | E’ di sicuro il registro più difficile da consultare,
per la pietà che scaturisce dal leggere quanti morivano in tenera
età. Spesso succedeva pochi giorni dopo la nascita, oppure nei
primi anni, sopratutto per malattie infettive (difterite, tifo, ecc.). Nel caso degli adulti questo registro è utile per capire quale dei nomi di battesimo era effettivamente utilizzato. |
Stati d’anime (status animarum) | Sono dei censimenti che venivano fatti in occasione delle
benedizioni pasquali. Vi compaiono tutti i membri della famiglia e sono
preziosi per “fotografare” i diversi nuclei familiari. Spesso riportavano anche l’abitazione e quindi sono fondamentali per capire in quale casa viveva la famiglia. |
Per le nostre ricerche abbiamo consultato gli archivi delle parrocchie di Borgo Canale, Fontana, Redona, Torre Boldone, Valtesse, Castagneta, Ossanesga, Scano, Ponteranica, Breno, Cologno al Serio, Brignano Gera d’Adda, Sant’Alessandro in colonna, Sant’Alessandro della Croce.
Abbiamo altresí visitato la parrocchia di Dossena, alla (vana) ricerca di informazioni su Cecilia Zani (Sana). Parimenti, non abbiamo ritrovato nulla negli archivi parrocchiali di Ponte San Pietro.
I beni: gli archivi notarili
Per risalire ulteriormente a prima del ‘600, si possono consultare gli archivi notarili presso l’Archivio di Stato di Bergamo o altri fondi documentali presso la biblioteca civica Angelo Maj. La principale limitazione è data dal fatto che gli instrumenti notarili riguardano i beni, quindi se gli antenati possedevano poco o nulla, altrettanti saranno gli atti che li riguardano.
Altre oggettive difficoltà sono date dalla decifrazione degli scritti, particolarmente ostica se non si hanno basi di paleografia. Inoltre, nonostante esistano gli indici delle parti, ovvero delle rubriche con l’indicazione dei nominativi dei contraenti, se non si conosce il notaio o perlomeno il luogo della stipula dei contratti o dei testamenti, la ricerca diventerà terribilmente difficile.
Le abitazioni
Per quanto riguarda le abitazioni, fino all’avvento dei francesi con la numerazione civica, le case erano indicate negli stati d’anime col nome del loro proprietario. Risalire quindi all’abitazione è difficile, ma non impossibile, sopratutto considerando la disponibilità online del Catasto Storico di Bergamo del 1853.