L’albero genealogico

Finora le nostre ricerche hanno individuato un nucleo originario e numericamente consistente nella val Breno, ovvero nelle parrocchie di Borgo Canale, Fontana, Scano e Ossanesga. Da questo ramo principale numerosi antenati si sono trasferiti alla fine dell’Ottocento a Redona, Torre Boldone ed Alzano.

Restano tuttavia come rami staccati, ancora da ricollegare, un discreto numero di Sirtoli che abitavano in città ed i Sirtoli della bassa bergamasca, alcuni dei quali sono emigrati in Brasile.

Abbiamo poi sporadiche testimonianze di numerosi Sirtoli scollegati, che non sono stati ancora collegati ai vari rami.

La famiglia di Carlo e Cecilia Sana (1639)

La famiglia di Carlo ed Elisabetta Lana (1688)

I seguenti alberi genealogici in formato stampabile (PDF) sono stati elaborati da Livia Lecchi per essere distribuiti a coloro che hanno partecipato alle ricerche.

Ramo di Luigi Benedetto, trasferitosi da Fontana a Torre Boldone nel 1860 circa. Successivamente trasferiti ad Alzano Sopra.
Ramo di Gaetano, il primo Sirtoli a non essere contadino: era infatti muratore. Tra i discendenti, una famiglia Sirtoli di Gessate (MI). Clemente si rifugiò a Torino perché anarchico.
Ramo di Giuseppe Santo, trasferitosi da Fontana a Torre Boldone nel 1860 circa.
Ramo di Paolo, trasferitosi da Fontana a Ponteranica agli inizi del ‘900. I discendenti risiedono principalmente a Ponteranica, Petosino e Seriate.
Ramo di Enrico, che ha dato origine ai rami di Redona e Ranica. Angelo è emigrato in Argentina per sfuggire alle persecuzioni fasciste. La figlia Rina ha 91 anni.
Ramo di Fermo, fratello di Paolo. I figli si sono trasferiti in Belgio, tra i quali Antonio, che è stato 24 anni in Congo. Alcuni sono poi tornati in Italia e risiedono ad Azzonica. Suor Grata è la madre superiora delle Orsoline di Gandino.
Ramo di Alessandro Michele, con discendenti a Redona. Abramo era missionario comboniano in Ecuador.
Ramo di Amadio, alcuni discendenti si sono spostati a Nese, poi a Nembro e poi in Val Sabbia (BS) per lavorare nei lanifici della zona. Il Pietro del 1906 viene trasferito in Sicilia per conto dell’AGIP, parte con la moglie e il primo figlio, e lì vi resta. Avrà altri 3 figli maschi che tuttora vivono in Sicilia e a Torino.
Ramo di Angelo Antonio, il discendente Dante è emigrato in Australia.
Ramo di Francesco, i discendenti si sono trasferiti in valtesse nel 1823 e poi a Ponteranica. Dopo Francesco si tramandano per diverse generazioni i nomi di Giovanni e Pietro, fino a Gianfranco del 1937 che avrà 3 gemelli, tra cui Giovanni.
Ramo di Stefano, casellante alla Martinella, come il padre Luigi che però abitava in località Valle (la zona collinare tra Monterosso e Redona).